Risoluzione del contratto. Arriva all’epilogo il controverso rapporto tra il Comune e la ditta “Sgrò Alberto Alvaro Daniele”, aggiudicataria dell’appalto per il recupero dell’ex Asilo Calcagno da destinare a Museo delle Tradizioni Marinare”.
Dopo mesi di scambi di corrispondenza e contestazioni mosse il dirigente del settore Lavori pubblici di palazzo dell’Aquila, Domenico Lombardo, ha firmato la determina che chiude il rapporto con la ditta di Maletto (Catania).
Un provvedimento che rappresenta l’ultimo atto di una vicenda che arriva a distanza di quasi un anno dall’incarico per l’appalto che è stato aggiudicato per un importo pari a 555 mila euro.
Dodici mesi nel corso dei quali praticamente – si legge nella determina il cantiere non è mai partito, fatta eccezione per alcuni interventi preliminari. E infatti viene richiamata la norma relativa al “ritardo per negligenza dell’appaltatore rispetto alle previsioni contrattuali”. Nello specifico il Rup, “dopo aver effettuato una dettagliata disamina dei fatti (una relazione di ben sei pagine) che hanno determinato criticità importanti sull’andamento dell’appalto” ha concluso evidenziando “la necessità di procedere alla risoluzione del contratto”.
Una risoluzione che – come sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici, Santi Romagnolo – “prevede anche l’applicazione di una penale a carico della ditta attraverso l’incameramento della cauzione versata dalla Ditta per la stipula del contratto. Parimenti si procederà alla Segnalazione della risoluzione contrattuale al casellario Informatico dell’Autorità Nazionale Vigilanza dei Contratti Pubblici”.
Nella determina dirigenziale di risoluzione del contratto si rileva altresì che “è necessario procedere al più presto all’ avvio e ultimazione delle lavorazioni all’ex Asilo Calcagno, immobile di particolare rilevanza storica e archeologica, anche per scongiurare, tra l’altro, la perdita del finanziamento concesso dall’Assessorato delle Infrastrutture. Adesso occorrerà individuare una nuova ditta e in tale ottica viene già previsto nel provvedimento di risoluzione del contratto l’avvio delle procedure necessarie per “l’affidamento ad altro operatore, interpellando progressivamente i soggetti che hanno partecipato alla originaria procedura di gara, risultanti dalla relativa graduatoria”. Nel frattempo si dispone che il “ direttore dei lavori curi la redazione dello stato di consistenza dei lavori già eseguiti, l’inventario di materiali, macchine e mezzi d’opera e la relativa presa in consegna del cantiere”.
“Si chiude una vicenda – afferma il sindaco Pippo Midili – che ha causato un danno all’immagine dell’Amministrazione giustamente chiamata in causa dai cittadini che lamentano l’apertura di un cantiere avviato ma non operativo. Non è possibile che vi siano imprese pronte a tutto per aggiudicarsi degli appalti e poi non rispettare i tempi previsti. Non possiamo consentire che questa Amministrazione che ha avviato un programma di rigenerazione urbana sia condizionata da soggetti terzi che, per cause incomprensibili, creano disagi, vanificando il nostro lavoro. Per questo auspico che adesso si possa ripartire e definire questo intervento di particolare valenza non solo per il quartiere Vaccarella ma per l’intera città”.
Il sindaco da ultimo lancia anche una frecciata all’opposizione. “Ha strumentalizzato anche questa vicenda rendendo nota documentazione della ditta, ancor prima di avere riscontro all’accesso agli atti richiesti al Comune. Un comportamento questo quasi di supporto alla ditta che evidenzia come pur di contestare si è pronti ad andare non solo contro l’Amministrazione ma soprattutto contro la città”.