Il consiglio comunale ha bocciato due mozioni proposte dalla minoranza. La prima, a firma del consigliere Damiano Maisano era sul “Crocierismo” ed ha ricevuto il voto contrario di 11 consiglieri di maggioranza, l’astensione di Massimo Bagli e tre voti favorevoli (Giuseppe Crisafulli, Lorenzo Italiano e lo stesso Maisano.
Ancora schieramenti divisi su una mozione di Lorenzo Italiano (primo firmatario) con la quale si proponeva un “Gruppo di lavoro per la redigente variante al piano regolatore generale”. Proposta bocciata con 7 voti contrari (Rosario Piraino, Alessia Pellegrino, Mario Sindoni, Danilo Ficarra, Maria Sottile, Francesco Rizzo e Francesco Russo), 5 astenuti (Massimo Bagli, Maria Magliarditi, Alessandro Oliva, Santi Saraò e Giuseppe Stagno) e 4 favorevoli (Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli, Damiano Maisano ed Alessio Andaloro), con motivazioni di circostanza a sostegno in sede di dichiarazioni di voto, e dopo il netto rifiuto del presentatore di ritirarla. Lorenzo Italiano aveva sostenuto in premessa, che, sul piano urbano generale (PUG) spettava al consiglio comunale determinare la programmazione sul territorio, dando anche un atto di indirizzo in via preventiva indicando le linee guida, lasciando poi ai tecnici il compito della stesura del piano.
Italiano, riferendosi alla realtà territoriale di oggi evidenziava come ci siano aree compromesse da selvaggia cementificazione, causa anche della programmazione, che va riconsiderata all’interno della nuova filosofia che si deve prevedere nel PUG. Quindi ha tracciato la storia del piano regolatore, con riferimento anche alla scadenza dei vincoli, e della necessità di dare oggi un contributo serio, in via di idea di sviluppo urbanistico, con l’apporto pure di professionisti presenti sul territorio, “per pervenire alla votazione dia uno strumento –ha detto- che sia frutto delle nostre intelligenze”. Insomma, concludendo, ha evidenziato come la mozione rappresentasse opportunità per discutere sul piano di lavoro per la redigente variante al piano regolatore.
Il consigliere Francesco Russo ha osservato trattarsi di un lavoro che compete ai professionisti del Comune, e, come detto dal Sindaco –ha ricordato- verso la fine di luglio il piano potrebbe approdare in aula. Sarà quella l’occasione per entrare nel merito dello strumento urbanistico. Uno strumento che all’adozione, nel 1989 –ha incalzato Andaloro-, ha penalizzato la piana guardando a una edificabilità che adesso deve essere rivista nell’aggiornamento da fare, pensando a dare una visione moderna della Città, e quindi modificando pure il frazionamento che quel piano ha previsto per le aree edificabili della piana, perché non permetterò che sia ulteriormente violentata, o costretta a subire ancora fughe in avanti. Queste –diceva- sono competenze che attengono al consiglio comunale. Considerando l’ora di programmare sinergicamente la pianificazione della Città,
Maisano sosteneva che il confronto deve avvenire in aula. Secondo Saraò, vanno attesi gli elaborati in commissione consiliare, per poi portare il piano, in variante, in consiglio comunale. L’argomento –precisava Rizzo- fa parte del programma elettorale ed arriverà in aula, come da impegno del Sindaco, a distanza di 30 anni circa dall’approvazione. Nella sua dichiarazione Sindoni affermava: “Abbiamo dato fiducia, con coloro che ci hanno votato, al Sindaco, che ha indicato le linee guida del suo operato, e lo sta dimostrando come si può vedere pure in corso d’opera, ed al suo interno c’è anche la variante al piano regolatore”.
Concludendo Italiano ha riproposto la mozione solo come “elemento di discussione” sulla quale ha ritenuto di richiamare l’attenzione dei consiglieri, a prescindere dall’esito del voto –ha aggiunto-, non essendo disposto a ritirarla. Infine, ancora voto contrario della maggioranza sulla mozione con cui Maisano chiedeva la riqualificazione e messa in sicurezza dei marciapiedi della Città, facendo presente Rizzo, per la maggioranza, e ribadito poi in altre dichiarazioni di voto, che le somme per gli interventi sollecitati erano accantonate già in bilancio.
All’avvio della seduta, nella fase dei cosiddetti interventi preliminari il consigliere Crisafulli ha evidenziato come il ripetersi di manifestazioni che impegnano il centro cittadino creano ingorghi e caos anche nella circolazione. Quindi, una lamentela per bollette Tari del 2017 che arrivano a cittadini con l’applicazione di more, nonostante gli stessi abbiamo fatto richiesta di rateizzazione, per cui ha sostenuto che qualcosa non funziona negli uffici. Poi, un accenno alla lievitazione di costi nella sanità e ad interventi messi in cantiere, che però non hanno il necessario riscontro delle disponibilità finanziarie non trovandosi traccia di 20 milioni nel bilancio regionale, aggiungendo comunque che va tenuta sempre alta la tensione sulle vicende ospedaliere, e soprattutto sulla chiusura del pronto soccorso.
A sostegno delle argomentazioni avanzate da Crisafulli, c’è stato poi l’invito di Lorenzo Italiano ad attenzionare il problema, anche per vedere ciò che si intende fare per il pronto soccorso dell’ospedale, in attesa di quel consiglio aperto che consente di riprendere il problema.
Infine, intervento di Giuseppe Doddo riepilogante l’attività svolta in aula con proposte, interrogazioni e mozioni, alcune –dice- sottoscritte pure da consiglieri di altra estrazione politica, e il punto di vista, prima di abbandonare l’aula, che c’è la possibilità che alcune iniziative si possono portare avanti e realizzare anche con fondi del PNRR.