Non è passata la mozione presentata dal consigliere Damiano Maisano per dare un atto di indirizzo all’Amministrazione comunale finalizzata ad implementare l’orario di lavoro dei dipendenti comunali ex contrattisti che oggi svolgono 24 ore settimanali.
Il documento è stato bocciato con otto voti contrari (Giuseppe Stagno, Lydia Russo, Maria Sottile, Francesco Rizzo, Alessandro Oliva, Santi Saraò, Francesco Russo e Maria Magliarditi), quattro favorevoli (Damiano Maisano, Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli e Alessio Andaloro) e due astenuti (Giuseppe Doddo e Sebastiana Bambaci).
Una decisione – ha spiegato il consigliere Franco Russo, invitando Maisano a ritirare la mozione prima che la stessa fosse messa ai voti – determinata dal fatto che l’Amministrazione ha già previsto un aumento dell’orario di lavoro dei 120 precari rimasti a 24 ore (una ventina hanno già ottenuto il passaggio alle 34 ore), nell’arco del prossimo triennio (40 nel 2023, 40 nel 2024 e 40 nel 2025) per rispettare i vincoli di bilancio e i limiti imposti dalla normativa.
E in precedenza anche il sindaco Pippo Midili, partendo dalle lontane radici che fa registrare il precariato al Comune di Milazzo ha tracciato lo sviluppo nel tempo della situazione dei precari evidenziando quanto fatto sino alla stabilizzazione avvenuta nel dicembre 2020. Quindi ha spiegato che l’assenza di riscossione dei tributi per ben 3 anni, non essendo stati emessi i ruoli, hanno fatto crescere in maniera enorme il fondo crediti di dubbia esigibilità e ciò finisce col condizionare la spesa dell’Ente. Il primo cittadino ha però assicurato che il personale in questione sarà portato a regime con l’incremento salariale, ma in modo scaglionato, entro la scadenza del suo mandato, mettendo le somme necessarie in bilancio che dovranno approvare i consiglieri comunali. Pertanto – ha concluso – non c’è necessità di alcun indirizzo perché c’è programmazione e previsione dell’Amministrazione, utilizzando tutte le opportunità disponibili, per raggiungere la finalità, oggetto della mozione.
L’assessore Roberto Mellina si è soffermato sulla necessità che ha avuto l’amministrazione nella emissione di oltre 130 mila bollette per normalizzare una situazione critica conseguente alle annualità in cui non erano stati emessi i ruoli e non erano state fatte quindi le riscossioni.
Numerosi gli interventi sull’argomento con posizioni diversificate tra gli opposti schieramenti e qualche critica pure alla esposizione fatta dal sindaco, che, come ha detto Lorenzo Italiano, avrebbe effettuato passaggi relativi agli anni passati, non tenendo conto che la politica è stata condizionata dalla legislazione di quel tempo.
Anche in questa seduta non sono mancati i momenti di tensione, poco prima del voto, con scontri verbali tra il consigliere Pippo Doddo ed il presidente Alessandro Oliva, e poi con il consigliere Andaloro.
Dopo la bocciatura della mozione i consiglieri di minoranza Maisano, Italiano, Crisafulli e Andaloro, non accettando la posizione della maggioranza, hanno annunciato la volontà di richiedere, non appena raggiungeranno le cinque firme necessarie, una seduta straordinaria di Consiglio comunale aperta alla partecipazione di rappresentanti delle Organizzazioni sindacali locali e provinciali, di sindaco, segretario, ragioniere, revisori dei conti al fine di individuare nell’immediato soluzioni e procedure necessarie per modificare i contratti di lavoro.