Il maresciallo dei carabinieri, milazzese Mimmo Italiano, ha presentato il suo libro “Mi hanno lasciato senza”. La presentazione moderata da Valentina Di Salvo che, dopo i saluti istituzionali dell’assessore Francesco Alesci e l’introduzione dell’editore Antonio Lombardo ha dialogato con l’autore che non ha fatto mistero della difficoltà e dell’emozione che provava nel raccontare la sua storia, storia di vita, di sofferenze, di sacrifici, di un incidente che ha segnato un netto cambio di rotta nel suo essere e nella sua esistenza, del rapporto col figlio, del sostegno datogli dalla moglie, della sua funzione che svolge adesso nel sociale. Dopo tanti anni di silenzio Mimmo Italiano, ora in congedo, ha trovato il coraggio di tornare indietro nel tempo e fermarsi al giorno in cui ha perso la gamba quando era Comandante della Stazione Carabinieri di Viggianello (PZ). Quella perdita, il difficile percorso di rinascita, i legami con la vita, gli affetti, la ricostruzione dell’indagine seguita dagli Inquirenti di quel terribile 8 marzo 1997, riempiono le pagine del libro. Mimmo Italiano –tra l’altro- ha detto: “Per me è importante questo libro. L’incidente ha radicalmente cambiato la mia vita. Con questo libro ho il piacere di condividere la mia esperienza, i miei sogni infranti, ma anche la gioia di essere vivo e di fare del bene agli altri con le attività di volontariato”. Un insieme di emozioni che l’autore ha raccontato al numeroso pubblico presente a villa Vaccarino. Sono stati tanti gli interventi e gli approfondimenti. Da quello di Padre Marco D’Arrigo, che conobbe Mimmo Italiano quando era ancora parroco del Sacro Cuore di Milazzo e nelle vesti di presidente dell’associazione di volontariato “Sostegno” che aiuta le persone e le famiglie di disabili. Ma Italiano è anche il presidente dell’AMDAS, associazione donatori di sangue, e lo sa bene la dottoressa Enza Blunda, responsabile del Centro trasfusionale di Milazzo, che ha conosciuto Mimmo perché negli anni attraverso l’associazione ha aiutato il centro a sensibilizzare ed informare sull’importanza della donazione. “La dottoressa Donatella Manna, che ha scritto la post fazione al libro ha detto: “Mimmo ha dimostrato che si può e si deve sorridere alla vita. Viva la vita. Sempre. Anche quando le circostanze sono avverse. La vita ci piega ma non ci spezza”. Ed ancora, gli interventi del luogotenente CC in quiescenza, Ugo Maurizio Cutugno, e di Marco Italiano psicologo e psicoterapeuta. Il momento più toccante la lettura di una lettera, contenuta nel libro, in cui il maresciallo chiede scusa al figlio per il padre che è stato. Una lettera che spiega al figlio le ragioni dei suoi comportamenti, la vicenda che l’ha coinvolto e sulla quale Tommaso non ha mai chiesto nulla, con un certo stupore del padre. Mimmo Italiano continua adesso a rivestire una funzione sociale molto importante attraverso l’associazione Amdas e l’associazione Sostegno. Diversi attestati ricevuti in questi anni, come il diploma di dottore honoris causa nel 2017, i progetti di sensibilizzazione nelle scuole, la beneficenza nei confronti di bambini africani. Tante cose hanno contribuito al percorso di rinascita di Mimmo Italiano, tutte volte a fare del bene, perché da quello che lui ha dovuto subire potesse ricavarsi qualcosa per cui valesse la pena andare avanti.