Riunione dell’Osservatorio scolastico a palazzo D’Amico

Si è svolta a palazzo D’Amico la riunione dell’Osservatorio contro la dispersione scolastica a Milazzo che quest’anno rientra nella competenza del Terzo istituto Comprensivo guidato dal prof. Alessandro Greco. Ai lavori, coordinati dallo stesso preside, sono intervenuti i dirigenti scolastici dei 25 Comuni che ne fanno parte.
Un organismo ritenuto dal prof. Greco “strumento indispensabile per monitorare l’andamento scolastico di alcuni soggetti ritenuti fragili e trovare soluzioni concrete per arginare il fenomeno. Una popolazione scolastica che nella provincia di Messina conta 13925 studenti di cui 753 stranieri, per 16 istituti comprensivi e 9 istituti superiori di secondo grado”.
Nel corso della sua relazione il dirigente scolastico ha ricordato che la Sicilia rimane ancora al secondo posto quanto a dispersione scolastica, tra abbandono esplicito ed implicito e il 17% dei ragazzi dai 18 ai 25 anni non frequenta la scuola e non lavora. “Quando un ragazzo abbandono la scuola, questa è la sconfitta più grande per un insegnante, un educatore” ha detto concluso Greco – aggiungendo che “l’unico modo per poter impedire che ciò accada è la cooperazione tra i soggetti coinvolti, a partire dalla scuola, i docenti, le associazioni, le parrocchie, perché insieme non solo possano affrontare la criticità ma cercare di evitare che si cronicizzi”.

Milazzo, come comune capofila ha un ruolo decisivo, come ribadito dal sindaco Pippo Midili: “La nostra città ogni mattina viene raggiunta da migliaia di ragazzi che si recano nei nostri istituti scolastici, provenendo anche dalla provincia. Credo per questo, che dobbiamo mettere in campo le risorse necessarie per dare a questi ragazzi la maniera giusta di proseguire gli studi e affrontare i possibili ostacoli che possono incontrare”.

Su questa scia si muove l’Osservatorio contro la violenza sulle donne e il suicidio, guidato da Valentina Sabino e Rosa Nastasi ormai dal 2019: “E’ sempre difficile parlare di un tema così forte come il suicidio, soprattutto se riguarda l’età giovane ma purtroppo ancora sono troppi gli episodi di ragazzi che decidono di mettere fine ai loro problemi, magari nati a scuola, proprio con il suicidio” ha ricordato la Sabino incoraggiando tutti a fare un percorso comune per il bene dei ragazzi.

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