Maggioranza compatta e bilancio di previsione 2025 che passa già alla prima seduta con 16 voti favorevoli (Antonino Amato, Fabiana Bambaci, Valentina Cocuzza, Danilo Ficarra, Antonio Foti, Antonino Italiano, Maria Magliarditi, Alessandro Oliva, Rosario Piraino, Francesco Rizzo, Lydia Russo, Santi Saraò, Santina Sgrò, Maria Sottile, Giuseppe Stagno ed Alisia Sottile) e 2 contrari (Lorenzo Italiano e Giuseppe Crisafulli).
Una proposta munita di tutti i pareri favorevoli che il sindaco Pippo Midili ha illustrato ai presenti, premettendo che il documento contabile arrivava in aula per l’approvazione entro l’anno, come il precedente, assicurando con questo anche continuità nell’erogazione dei servizi. Ed i servizi dell’amministrazione, come ha detto, sono quelli da rendere alla città, e fondamentali soprattutto quelli indirizzati alle fasce più deboli e ai soggetti affetti da disabilità, assicurando loro l’assistenza che è dovuta, che corrisponde pure a buonsenso. L’indirizzo dell’amministrazione è quello di individuarli e rispondere alle loro esigenze. Accennando al cambio della normativa sul dissesto che non prevede tassazioni al massimo, il primo cittadino ha evidenziato che è obbligatorio rispettare l’equilibrio di bilancio, ed al riscontro che dal 2020 i costi a carico dei Comuni sono aumentati diventa un miracolo economico mantenerlo senza l’aumento delle tassazioni. Riferendosi al suo Comune, Midili ha fatto presente che non ha la necessità di attendere aiuti regionali, perché ha raggiunto autosufficienza ed autonomia. Risultato possibile perché “c’è una squadra coesa e se l’amministrazione ha fatto ricorso a diverse variazioni di bilancio è perché ha ottenuto una serie di finanziamenti che hanno permesso di fronteggiare le varie esigenze. La nostra amministrazione guarda dalla parte delle famiglie operando scelte rivolte ad abbracciare una consistente fetta della popolazione che era prima dimenticata e sacrificata”. In questa direzione il sindaco ha considerato importante pure l’apporto ricevuto dalle forze politiche a sostengo –ha detto- della nostra attenzione verso le fasce più deboli.
Un accenno infine al dissesto che non esiste più, anche se non è stato ancora chiuso. Concludendo, ha detto che il bilancio che si andava a votare è veritiero, che le finanze del Comune non denunciano sofferenza tant’è che ci sono 21 milioni in cassa. In questa ottica, c’è da registrare una ripresa delle riscossioni in città, il gettito Tari ha già superato il 20% di introiti.
Di diverso avviso la minoranza che ha depositato alla presidenza del Consiglio una nota da inserire nella delibera del bilancio – e qui allegata – nella quale si esprime parere contrario all’approvazione del documento contabile sostenendo che “tutte le voci economiche sia in entrata che in uscita del bilancio non sono attendibili, veritiere, congrue e soprattutto non rispettano i principi contabili di cui al D.lgs n.118 /2011”.
Il consigliere Lorenzo Italiano, che con una nota aveva chiesto il rinvio della trattazione dell’argomento non avendo potuto disporre dei 10 giorni per la presentazione di eventuali emendamenti e lamentando l’assenza in aula dei revisori dei conti (collegati da remoto) e dei dirigenti interessati ai settori di competenza dal punto di vista finanziario, dopo la confermata regolarità procedurale dalla segretaria Andreina Mazzù, ha manifestato dubbi per quanto riguardava la pressione fiscale in città, ritornando anche sulla problematica IMU e la relativa tassazione, sosteneva che i servizi dell’Ente si possono sostenere anche facendo economie all’interno della loro gestione. Ha criticato ancora il mantenimento delle aliquote al massimo come previsto per legge, mentre l’amministrazione ha deciso di aumentarsi gli emolumenti al massimo, secondo legge. Ha considerato trattarsi di una scelta politica, come quella di mantenere esperti a pagamento, mentre, partendo da queste piccole cose, si possono conseguire concrete economie. Al presidente del collegio dei revisori dei conti, Spinella, oltre a lamentare il mancato riscontro a domande dell’opposizione, ha ribadito la presenza di discordanze in merito ad alcuni parametri, tra previsionale e consuntivo, conseguendo risposte e chiarimenti dal revisore, che spiegava anche come l’IMU assicurava stabilità al bilancio riequilibrato.
In sede di dibattito Ficarra condivideva la linea del sindaco e l’indirizzo politico assicurante l’equilibrio di bilancio, nonostante l’aumento dei costi di gestione dei servizi, ed il fardello ereditato del pagamento di rate di mutui e prestiti per 1.300.000 euro, somme –ha detto- che avrebbero potuto consentire anche di abbassare la tassazione. Da Piraino un accenno ai principi contabili del bilancio e la sottolineatura del rispetto del tempo per la sua approvazione. A seguire, l’intervento di Bambaci e Saraò plaudenti all’azione dell’amministrazione, mentre per Foti non c’erano osservazioni da fare ad un bilancio che era stato approfondito in commissione consiliare, per cui si è limitato a fare valutazioni di ordine politico, ad iniziare dai dissesti, con riferimenti alle conseguenti criticità e ricordando che alcuni consuntivi erano stati approvati con anni di ritardo. Insomma, a suo avviso percorsi complessi fino al cambiamento di rotta con l’attuale amministrazione che procede efficacemente e pervenendo all’approvazione dei bilanci prima dell’anno d’esercizio di riferimento. Per Rizzo si stava parlando di tutto, mentre la discussione verteva sul bilancio di previsione per rendersi conto della visione politica che l’amministrazione intende dare alla città. Una visione chiara per Antonino Italiano con scelte politiche calate nel bilancio dall’amministrazione e sono di aiuto alle persone deboli e bisognose.
In avvio dei lavori della sessione erano stati trattati argomenti collegati al previsionale e riguardanti variazione di bilancio e ricognizione periodica delle partecipate pubbliche approvati con 17 voti favorevoli e 3 contrari, mentre veniva approvato ad unanimità il piano di miglioramento dell’efficienza dei servizi della polizia locale.