Fototrappole immortalano cittadini che conferiscono in maniera irregolare i rifiuti. Scattano le sanzioni

È stata completata la visione della registrazione delle fototrappole ubicate nelle zone maggiormente a rischio di abbandono dei rifiuti e nelle aree che ospitano i contenitori per lo smaltimento degli indumenti e degli oli esausti (spesso trasformati dagli “zozzoni” in microdiscariche) e da palazzo dell’Aquila lunedì partiranno le multe per coloro che sono stati identificati attraverso la targa dell’auto o altri particolari. Il sindaco Pippo Midili ha pubblicato alcuni fotogrammi degli incivili che smaltiscono di tutto nella zona di Grazia, a due passi dall’ospedale, ma anche a Santa Marina e all’ingresso dell’asse viario (piazza 25 Aprile), nonché in via Regis, dove è stato programmato un intervento di pulizia da parte della ditta che svolge il servizio per conto del Comune. «Dedicato a chi pensa di farla franca sporcando una città che è simbolo di pulizia» – ha scritto Midili – aggiungendo che « l’abbandono di rifiuti sul suolo pubblico è reato penale e non ci sono sconti per nessuno neanche nelle sanzioni elevate». Ed in effetti oltre a danneggiare la comunità l’abbandono dei rifiuti è un reato penale e i trasgressori oltre alla denuncia rischiano una ammenda da 1000 a 10.000 euro che raddoppia in caso di rifiuti pericolosi. Addirittura se la responsabilità è del titolare di un’impresa la sanzione ammonta a 26 mila euro. Vere e proprie stangate che potrebbero essere evitare visto che a pochi chilometri è operativo il Centro comunale di raccolta in contrada Masseria, aperto tutti i giorni (solo in questo mese è chiuso la domenica).

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