Con 15 voti favorevoli ( Giuseppe Doddo, Fabiana Bambaci, Lydia Russo, Danilo Ficarra, Francesco Russo, Rosario Piraino, Francesco Rizzo, Mario Sindoni, Maria Sottile, Antonino Italiano, Alessandro Oliva, Santi Saraò, Giuseppe Stagno, Antonino e Valentina Cocuzza), 2 contrari (Lorenzo Italiano ed Alessio Andaloro) e un astenuto (Antonio Foti), il consiglio comunale ha approvato il “Rendiconto della gestione per l’esercizio 2022, ai sensi dell’art.227, D Lgs. n.267/2000” e dichiarata l’immediata esecutività.
Usciti Foti e Doddo, con 14 voti favorevoli e 2 contrari è stato approvato il “Disavanzo di amministrazione derivante dal rendiconto di gestione 2022 – Provvedimento di ripiano, ai sensi dell’art.188, D. Lgs. n.267/2000” e data l’immediata esecutività.
Letta la proposta ed illustrati i preliminari con l’intervento commissariale, dato atto dei pareri favorevoli di regolarità tecnica e contabile e del parere della commissione consiliare e della relazione dei revisori dei conti, si è discusso del disavanzo di chiusura, quantificato in € 8.524.985,33, e delle conclusioni per cui l’Ente non è deficitario.
In sede degli interventi, Foti, riferendosi agli spunti di merito, ha invitato il sindaco e la parte gestionale ad affrontare i rilievi dei revisori. In modo particolare le considerazioni e le proposte sulla gestione legata ai processi di riscossione, quella legata al fondo crediti di dubbia esigibilità e sull’andamento del disavanzo sviluppatosi negli ultimi rendiconti di gestione degli ultimi anni, anche per chiarire gli aspetti che sono stati evidenziati nei vari rendiconti approvati dal consiglio comunale.
Il sindaco Pippo Midili ha detto che è un consuntivo che chiude la gestione di competenza con un avanzo limitato perché è stata presa la decisione di togliere per il 2022 l’importo relativo al servizio acquedotto. Un avanzo di gestione comunque esistente –ha aggiunto- perché l’amministrazione ha risparmiato rispetto a quello che doveva incassare. In merito agli interventi realizzati, Midili ha fatto presente questo è avvenuto attraverso somme intercettate avendo alla base la progettualità e che non sono da restituire, perché trattasi di finanziamenti regionali, nazionali ed europei.
Poi, entrando nel merito del rendiconto, il sindaco ha ricordato che all’atto del suo insediamento sono stati emessi ruoli che non erano stati emessi negli anni precedenti e che si riferiscono agli anni 2019, 2020 e 2021 ed ha dato la percentuale degli incassi, che sono stati: oltre il 60% sull’importo del ruolo per il 2019 di € 5.421.497, realizzando l’incasso di € 3.357.286; per il 2020 quasi del 50% su € 9.305.000 con 4.400.000 circa incassati; per il 2021 quasi il 40% su € 6.932.000, avendo incassati già circa 3.000.000 euro.
Dichiarando che il disavanzo di amministrazione è totalmente relativo all’anno 2019, il primo cittadino ha anticipato che l’amministrazione, nonostante questo ha deciso, attraverso una ripartizione triennale del debito che emerge dal disavanzo di amministrazione, di chiudere la situazione debitoria antecedente entro la fine del suo mandato.
Sull’argomento numerosi interventi, con Lorenzo Italiano che ha pure chiesto chi sono i beneficiari dei residui cancellati e come è stata fatta la scrematura trattandosi peraltro di somme che il Comune non incasserà più. Dallo stesso richiesta di chiarimenti su una dichiarazione fatta dall’assessore al bilancio in merito a 50 milioni non riscossi, sostenendo che c’è qualche falla da qualche parte da individuare e chiarire, mentre nell’intervento di Andaloro è stato chiesto se ci sono fitti attivi del Comune, a favore di chi e se sono pagate locazioni.