Pubblico numeroso e attento a villa Vaccarino alla presentazione del libro “Come le onde” della Prof.ssa Tommasina La Malfa. Ad introdurre i lavori l’ assessore Francesco Alesci con il duplice ruolo di rappresentante dell’Amministrazione ma anche di consorte dell’autrice. “Il libro abbraccia due tematiche importanti: la cultura e la solidarietà” ha esordito Alesci sottolineando che il ricavato dalla vendita sarà interamente devoluto all’associazione “Aiutamamme” che ormai da diversi anni opera sul territorio, a favore di famiglie indigenti. “Il legame tra madre e figlia che viene narrato nel libro non poteva avere destinatarie migliori, se non le mamme in difficoltá” ha aggiunto Alesci. Un plauso all’autrice anche da parte del sindaco Pippo Midili.
E’ toccato poi al dottor Alessio Alesci rievocare il ricordo della cara nonna, il legame forte che la morte ha reso ancora più saldo. Ma è stata la professoressa La Malfa ad entrare nel vivo del racconto, svelando qualche aneddoto sulla madre come quello che la vedeva cosí vanitosa da non svelare l’etá anagrafica, fino all’ultimo respiro. Ed è proprio in quel momento che arriva il buio nella vita della professoressa La Malfa, un lutto troppo grave da sopportare e che lei preferisce, all’inizio, subire. Lei dice: “Il divano era diventato un punto di riferimento. Fino a quando mio figlio si sedette accanto a me e mi disse che avrebbe voluto vedermi nuovamente sorridere”. Da qui la lenta ripresa, la consapevolezza a piccoli passi che doveva fare qualcosa per accettare la perdita della cara madre. Da docente di lettere capì che ció che poteva e doveva fare era “intrappolare” il dolore sul foglio, scrivendo. E così nasce “Come le onde”, un titolo non a caso ma che denota bene quello che in fin dei conti siamo tutti noi; “come le onde, sbattiamo sugli scogli ma torniamo indietro e riprendiamo vigore”. Quindi l’intervento del dottor Angelo Fumia che ha spiegato l’elaborazione del lutto e le diverse fasi che accompagnano la persona prima a negare il lutto stesso, come se questo non fosse successo, fino alla depressione, alla rabbia e all’accettazione della perdita. “La rabbia è comunemente avvertita come sentimento negativo ma, in questo caso, è importante perchè ci permette di accettare la realtà e superare il dolore. Quando perdiamo qualcuno di caro a noi, il nostro mondo viene impoverito”, ha detto Fumia che ha sottolineato come sia necessario trovare la forza di credere che oltre a quel lutto, ci sia anche un dopo. Proprio quel dopo deve darci la forza di capire che bisogna andare avanti.
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