Un tema quello del dissesto che ha condizionato la vita amministrativa dell’Ente locale e della città per oltre 10 anni, sul quale sarebbe stato pure opportuno avere i necessari chiarimenti, attraverso un confronto con chi è impegnato nel risanamento. Ma ciò non è stato possibile in quanto, così come peraltro aveva preannunciato l’Organo straordinario di liquidazione, non ha partecipato ai lavori del consiglio comunale straordinario richiesto dai consiglieri Lorenzo Italiano, Giuseppe Crisafulli, Antonio Amato, Alessio Andaloro e Damiano Maisano, per avere contezza sullo stato della procedura per chiudere questa pagina nera del Comune di Milazzo. I tre commissari (Pitrola, Caccamo e Leopardi), così come avevano fatto nella precedente consiliatura, hanno trasmesso una nota al segretario generale Mazzù nella quale relazionando sullo stato della procedura liquidatoria.
Un report al 30 aprile che contiene i seguenti dati: istanze presentate entro i termini n.618 con valore delle richieste per € 24.409.956,28; istanze istruite e completate n.606 per valore ammesso di € 14.090.527,10 che, in applicazione della procedura semplificata (e quindi con le varie transazioni al 40,50 e 60 per cento) si riducono a € 5.179.901,57. Le richieste di transazioni sono 139; quelle di verifiche tributarie effettuate e non ancora evase 100; le istanze liquidate/pagate n.12 per € 321.320,7.
C’è poi l’altra pagina delle istanze presentate oltre i termini concessi dalla Commissione di liquidazione e qui la situazione è ancora da definire, anche se poi si tratta dell’importo più consistente della presunta massa passiva. Secondo i dati Osl, infatti sono state 304 le ulteriori richieste presentate per un valore di ben 35.190.468,56 di euro. Di queste solo 113 sarebbero state istruite (anche se non è stato indicato l’ammontare), mentre altri 191 sono in attesa di istruttoria presso gli uffici dell’Ente. I debiti d’ufficio segnalati ed istruiti ammontano a € 942.000,00; mentre le risorse finanziarie oggi disponibili sono pari € 11.900.000,00.
Nella loro nota i componenti del’OSL hanno però presente altresì che a supporto della gestione liquidatoria è necessario un nucleo di personale adeguato sotto l’aspetto numerico e delle competenze in possesso, prevedendo la chiusura del dissesto entro la fine di quest’anno e l’approvazione del piano di estinzione del rendiconto della liquidazione nel primo semestre dell’esercizio 2023. E la chiusura della lettera chiama in causa sindaco, assessore alle Finanze, segretario e ragioniere generale del Comune per sollecitarli “ognuno per gli ambiti di rispettiva competenza a provvedere ad impartire direttive e porre in essere atti gestionali necessari e conseguenziali alle criticità rilevate, rafforzando col personale la struttura a supporto della gestione liquidatoria.
Il successivo dibattito d’Aula ha però messo in risalto il disappunto delle forze politiche per questa decisioni dell’organo ministeriale di sottoporsi al confronto. Il consigliere Lorenzo Italiano ha sollecitato a darne anche comunicazione all’Organo Ispettivo “in considerazione pure del fatto che l’operato dell’OSL poi dovrà arrivare in consiglio comunale, che per questo deve avere contezza e notizia sui pagamenti fatti e da fare, nella prospettiva anche di conoscere quali sviluppi potrà avere la situazione economico finanziaria del Comune”. Il presidente del civico consesso Alessandro Oliva ha considerato “abnorme” il comportamento dell’OSL nel dichiarare l’indisponibilità a riferire in Consiglio, organo di controllo sull’attività che interessa il Comune, mancando –a suo avviso- in questo anche ogni spirito di collaborazione.
La segretaria Andreina Mazzù ha riscontrato l’assenza in relazione di ogni cronologia, riferendo che gli uffici hanno svolto il lavoro di documentazione di loro competenza, mentre il compito dell’ammissibilità – ha precisato- ricade sull’Organo di liquidazione, chiamato ad interessarsi del pregresso. Sulla stessa linea il ragioniere generale Antonio Infantino che, tracciato l’iter normativo e procedurale nella gestione di un dissesto, ha evidenziato i compiti dell’Organo Straordinario di Liquidazione che, in sostanza, ha l’obbligo di pervenire alla definizione della situazione debitoria del Comune in fase di dissesto per portarlo al risanamento. Il Presidente del Collegio dei revisori dei conti, Vincenzo Calogero Catalano (presenti anche i componenti Scalia Ferdinando e Donato Domenico), rispondendo a una espressa richiesta dei consiglieri ha parlato di circa 40 milioni di debiti, della disponibilità di 11 milioni, e della possibile necessità di contrarre un mutuo per pervenire alla soluzione del problema del dissesto. Quindi gli interventi politici. Con un’ampia disamina relativa al dissesto dalla dichiarazione ad oggi, il sindaco Pippo Midili ha riferito dati e documenti che hanno fatto conoscere la situazione debitoria del Comune con incongruenze che non hanno consentito ancora di far emergere la massa passiva, informando di iniziative da lui assunte in sede ministeriale. Si è quindi soffermato sulla doppia richiesta di procedura semplificata presentata dall’OSL, alle quali l’amministrazione del tempo non ha dato seguito, cosa poi avvenuta nel 2019 e sull’ammontare del debito (55 milioni) e sulla necessità di giungere ad una definizione della questione per poter accendere un mutuo per sanare alla fine la situazione debitoria del Comune. Ha concluso invitando il Dirigente della Ragioneria a rappresentare ai commissari le serie preoccupazioni esistenti anche in ambito consiliare affinché vengano pagati al più presto i creditori per uscire dal dissesto.
Quindi Lorenzo Italiano, nel ribadire i motivi che avevano determinato la necessità di un confronto in aula con la Commissione straordinaria di liquidazione, ha fatto cenno all’ipotetica necessità di ricorrere ad un mutuo per il residuo pagamento di debiti non liquidati con le risorse a disposizione della stessa Osl, e, ravvisando l’esigenza di potere approfondire ulteriori problematiche sulla vicenda in atto, ha invitato il Presidente Oliva a tenere ancora aperta l’adunanza consiliare straordinaria sul dissesto.