Cessato l’allarme, il razzo cinese è rientrato sull’Oceano Indiano

Per fortuna alla fine è stata solo una giornata di allarme – ad un certo punto anche per la città di Milazzo – con le autorità che hanno seguito la vicenda allertando gli amministratori locali a prepararsi per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza.
Il secondo stadio del razzo cinese Lunga Marcia 5B all’alba di questa mattina è rientrato nell’atmosfera sull’Oceano Indiano, in un’area vicina alle isole Maldive.
L’Italia, e nelle ultime ore di sabato specificatamente proprio la provincia di Messina, ha tirato un sospiro di sollievo solo dopo le 5 del mattino di domenica 9 maggio, circa mezzora prima della fine della parabola di ‘Lunga marcia 5B’, quando l’Agenzia spaziale italiana ha escluso l’interessamento del nostro territorio.
La Protezione Civile nazionale assieme al dipartimento regionale, che ha seguito il rientro, sulla base degli ultimi dati forniti dalla Agenzia Spaziale Italiana (Asi)  ha dichiarato concluse le attività operative, chiudendo il Comitato Operativo. Informati gli amministratori locali che hanno, a loro volta, provveduto a chiudere i loro Centri operativi comunali (COC).
*******************

                                              Razzo cinese fuori controllo, cosa è successo
Secondo la ricostruzione dell’Agenzia spaziale italiana, il razzo, una volta portato in orbita il modulo principale della nuova stazione spaziale cinese, lo scorso 29 aprile, aveva esaurito tutto il suo propellente, come previsto nella missione.  Come spesso accade, si è data la priorità alla messa in orbita di un oggetto più che alla necessità di conservare un po’ di propellente che permettesse di gestire un rientro controllato. Di conseguenza, portata a termine la sua missione, lo stadio del lanciatore ha cominciato la sua caduta verso la Terra.
Il razzo da 20 tonnellate, lungo più di 30 metri e con un diametro di 5, ha cominciato a scendere ruotando velocemente su se stesso: modalità che non permette di poter calcolare il rientro in modo preciso, ma solo con un margine di incertezza su tempo e luogo del rientro.
Ad un certo punto l’Italia è stata inserita tra le possibili nazioni meta finale del razzo. Inizialmente a rischio sono state diverse regioni del Sud e le Isole, poi la provincia di Messina. E così gli abitanti di questi territori sono stati informati dai sindaci che hanno diramato, nella giornata di sabato, comunicazioni per illustrare alcune precauzioni sulla base delle informazioni rese disponibili dalla comunità scientifica.

 

 

Post simili

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: